venerdì 6 luglio 2007

Resti

Aggiornatevi, caricatevi, emozionatevi. I posti scelgono le persone, i nastri si muovono nelle catene di montaggio. La fine non è contemplata. Il sole è una forca, le corde le fabbricano più sotto, nello spazio agitato e frenetico della rete. I pugni dello stantuffo battono ancora, come un’invasione in attesa. Entreranno quando l’ultima porta sarà caduta, e spaccheranno ogni cosa. Nella stanza fredda c’è solo una sedia e aspetto qui. La luce combatte con il resto e sui muri ne vedo l’ombra. Non stiamo diventando macchine. E’ già successo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Le corde si tendono
Sotto la guida di abili sbarre,
E vibrando liberano lo spirito,
Oppresso da stagioni nella fauce adirata,
Sotto i colpi di un maglio ostinato.
L’esplosione riecheggia nel vuoto...

Industrial!!! YEAH!